Divieto di TFR in busta paga: l’INL ribadisce il principio
- GABRIELE SATTA
- 7 mag
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Un recente intervento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha riportato l’attenzione su un tema cruciale per datori di lavoro e professionisti del lavoro: il divieto di corresponsione mensile del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) direttamente in busta paga, salvo specifiche eccezioni previste dalla legge.
Cosa prevede la normativa
Il TFR, regolato dall’art. 2120 del Codice Civile e dal D.Lgs. 252/2005, è una somma che il datore di lavoro deve accantonare mensilmente a favore del dipendente, per poi liquidarla al termine del rapporto di lavoro, oppure destinarla – su scelta del lavoratore – a forme di previdenza complementare.
L’unica eccezione rilevante è rappresentata da specifiche disposizioni normative, come l’esperimento temporaneo del periodo 2015-2018 denominato “Quota 100 TFR”, che ha consentito l’erogazione mensile del TFR in busta paga.
Il chiarimento dell’INL
Con questa recente comunicazione, l’INL ha ribadito che l’erogazione sistematica e mensile del TFR in busta paga – al di fuori dei casi previsti espressamente dalla legge – è da considerarsi una violazione della normativa vigente.
Tale condotta può configurarsi come elusione e comportare conseguenze sanzionatorie sotto il profilo sia contributivo che fiscale.
Inoltre, un’irregolare gestione del TFR può generare problematiche anche in caso di ispezioni o contenziosi con i lavoratori.
Cosa devono fare le aziende
È fondamentale che le imprese adottino una gestione del TFR pienamente conforme alla normativa. In particolare, devono:
Accantonare correttamente il TFR maturato mese per mese;
Liquidarlo solo alla cessazione del rapporto o trasferirlo ai fondi di previdenza complementare scelti dai lavoratori;
Evitare qualsiasi forma di erogazione mensile non autorizzata.
Il ruolo del consulente del lavoro
Lo Studio di Consulenza del Lavoro Satta è al fianco delle imprese per garantire una corretta applicazione della normativa in materia di TFR, aiutando a prevenire errori e sanzioni.
Affidarsi a un professionista consente di gestire al meglio anche gli aspetti più delicati della retribuzione e del trattamento economico dei lavoratori, nel rispetto delle disposizioni di legge e delle prassi più aggiornate.